STORIA

MEDICINA OSTEOPATICA

I principi della Medicina Osteopatica sono stati scoperti dal medico statunitense A.T. Still nel 1874:

si basano sul presupposto che il sistema nervoso involontario svolga costantemente una autonoma azione di controllo sugli equilibri fisiologici profondi e che tale attività si manifesta anche nella forma e nelle possibilità di movimento dell’apparato locomotore.

La visione terapeutica pone l’accento sulle cause che determinano il sintomo: il dolore è, quindi, inteso come l’effetto di uno squilibrio globale; agendo sul riequilibrio il sintomo migliora o scompare, il corpo viene considerato, quindi, una «unità». Secondo questi principi, dal 1874 sono stati approfonditi inizialmente gli aspetti inerenti l’apparato locomotore (A.T. Still); dagli anni ’40 le relazioni con il cranio ed il sistema nervoso ( W.G. Sutheralnd); dagli anni ‘70 gli aspetti viscerali ( J.P. Barral). Il trattamento Osteopatico prevede l’utilizzo esclusivo di tecniche manuali.

L’ambito di intervento dell’ Osteopatia comprende tutti gli stati dolorosi in cui NON sia presente un danno biologico (fratture, infezioni, febbre ecc.).