Da sempre, la prevenzione cardiovascolare è un insieme di strategie e azioni volte a ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiache. Si basa sulla correzione dello stile di vita, sulla gestione dei fattori di rischio e, in alcuni casi, sull’uso di farmaci.
Modifiche dello stile di vita
Alimentazione
Attività fisica
Astensione dal fumo
Controllo del peso
Gestione dello stress
Controllo del sonno
Gestione dei fattori di rischio
La classica gestione dei fattori di rischio, unitamente a controlli medico-specialistici periodici, valuta specificatamente i seguenti parametri:
Ipertensione arteriosa
Dislipidemia
Diabete mellito
Esami di laboratorio
Altri esami diagnostici
Purtroppo una percentuale di pazienti piuttosto alta, subisce gli effetti di un evento acuto ( infarto, ictus, aterosclerosi, trombosi), nonostante NON appartenga alle categorie di pazienti più a rischio ( genetica, sovrappeso, fumo, diabete ecc.).
ALZATE IL VOSTRO LIVELLO DI PREVENZIONE
Con l’intenzione di estendere la tutela preventiva anche alla categoria dei pazienti non propriamente considerati a rischio allo stato attuale, la ricerca, si è orientata sull’analisi di nuovi parametri, da integrare alla valutazione generale classica. Tali parametri, di seguito sotto elencati, sono valutabili anche presso il nostro studio attraverso fotopletismografia (PPG) e bioimpedenziometria BIA-ACC e sono:
La permeabilità cellulare, ovvero la capacità di una cellula di regolare il passaggio di sostanze attraverso la sua membrana, è fondamentale per la salute, e svolge un ruolo cruciale nelle malattie cardiovascolari, in particolare nel contesto dell’infiammazione e dello sviluppo di patologie come l’aterosclerosi.
L’angolo di fase può essere un indicatore di infiammazione e integrità cellulare, quindi indirettamente anche della salute cardiovascolare.
IlLAP Risk (Lipid Accumulation Product Risk) In ambito metabolico, l’ indice di accumulo lipidico, è un indicatore che valuta l’accumulo di grasso in tessuti non deputati allo stoccaggio, come organi e muscoli, e può essere correlato a un rischio cardiovascolare.
La permeabilità capillare si riferisce alla capacità dei capillari, ovvero i piccoli vasi sanguigni, di permettere il passaggio di fluidi, glucosio, elettroliti, aminoacidi, tra il sangue e il tessuto circostante. In sostanza, la permeabilità capillare determina quanto facilmente queste sostanze possono passare attraverso le pareti dei capillari, influenzando gli scambi nutritivi, l’eliminazione di scarti e il mantenimento dell’equilibrio idroelettrolitico nei tessuti.
Il “PulseTransit Time” (PTT) In pratica, è il tempo che impiega l’onda di pressione, generata dal cuore, a viaggiare attraverso le arterie fino ad un punto periferico, solitamente il dito. Il PTT è influenzato da diversi fattori fisiologici, tra cui la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la compliance delle arterie. Alterazioni nel PTT possono indicare cambiamenti nel sistema cardiovascolare, come ad esempio variazioni nella rigidità delle arterie o nella pressione sanguigna. Il PTT può essere misurato utilizzando tecniche come l’ECG e la fotopletismografia (PPG). L’ECG permette di rilevare l’onda R, mentre la PPG permette di rilevare l’onda del polso periferico.
L’indice di perfusione (PI) è un valore che indica l’intensità dell’afflusso di sangue in un punto del corpo, solitamente rilevato con un saturimetro. In pratica, misura la forza del segnale pulsante che viene utilizzato per misurare la saturazione dell’ossigeno nel sangue (SpO2) e la frequenza cardiaca (bpm)
CONCLUSIONI Una parte importante della ricerca si sta orientando verso l’integrazione di questi nuovi parametri con la classica valutazione del rischio cardiovascolare, a sostegno di una diagnosi sempre più precisa ed efficace. In sintesi, la prevenzione cardiovascolare è un processo continuo e multidisciplinare che richiede un impegno personale e un supporto specialistico adeguato: da sempre thehealthbeigLab aiuta i propri pazienti in questo percorso.